sabato 25 novembre 2006

Sono cresciuta a RC, tra l'imperversare della guerra di mafia da un lato, una diffusa omertà e una voglia di ribellione dall'altro. Una realtà difficile, in cui però c'erano dei valori sacrosanti, un terreno intoccabile e nattacabile, il rispetto dell'uno verso l'altro. Cedere il posto a un anziano era un dovere, il buongiorno per strada era assicurato, la riverenza verso quelli più grandi ... ecc. Da ragazzina non ho mai visto spacciare droga, non ho mai visto una prostituta ferma in un angolo di strada, non ho mai avuto problemi a girare di notte. Certo avevamo ben altri problemi, ma almeno eravamo preservati da queste brutture.
Oggi non è più così.
La notizia della ragazzina violentata in un rione di RC da quattro suoi coetanei, mi ha lasciato sconcertata.
Certo, mi si dirà capita purtroppo ormai dappertutto, ma a RC non era mai capitato di avere paura di girare per strada. Di doversi guardare attorno e tutelare. E' un fenomeno nuovo che si accompagna alle nuove generazioni e che, ahimè, cancella quella sorta di terreno sacro ed inviolabile che era visibile fino a qualche anno fa.
Peccato!

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